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Il vincitore cinese del Nobel per la letteratura: la censura è un dovere

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Stoccolma - Il premio Nobel della letteratura, Mo Yan, che ha ricevuto critiche per la sua apaprtenenza al Partito Comunista Cinese e per la sua riluttanza a parlare contro il governo cinese ha difeso la censura giovedì come se fosse qualcosa di necessario per la sicurezza degli aeroporti. Ha an...

836849ed4f48ed22220f6a706700123b 185x115Stoccolma – Il premio Nobel della letteratura, Mo Yan, che ha ricevuto critiche per la sua apaprtenenza al Partito Comunista Cinese e per la sua riluttanza a parlare contro il governo cinese ha difeso la censura giovedì come se fosse qualcosa di necessario per la sicurezza degli aeroporti.

Ha anche detto che non si unirà all’appello per la liberazione del premio per la Pace e in carcere dal 2010, Liu Xiaobo, un suo compagno scrittore e compatriota.

E’ stato anche criticato dall’associazione dei diritti umani per non aver difeso la libertà di parola e per aver supportato il Partito Comunista, di cui lui è vice presidente.

I suoi commenti fatti giovedì durante la premiazione a Stoccolma, sembrano ammorbidire il punto di vista dei critici verso di lui.

Il fatto che lui avesse vinto il Nobel è stato criticato dai vincitori precedenti. Herta Muller, che ha vinto il premio nel 2009, ha definito la sua vittoria, una “catastrofe” in unintervista con il quotidiano svedese lo scorso mese, accusandolo di proteggere le leggi della censura dell’Asia.

I governatori della Cina vietano l’opposizione dei partiti e mantengono il controllo su tutti i media.

Mo ha detto ch la censura dovrebbe essere sulla via della verità, ma che qualche diffamazione o rumors dovrebbe essere censurato.

“Credo che la censura dovrebbe essere il più grande principio”, ha detto nei commenti tradotti da un interprete dal cinese all’inglese.

Mo sta trascorrendo i giorni a Stoccolma prima di ricevere il premio lunedì. Ha vinto il premio per i suoi racconti sulla vita rurale in Cina. Nella citazione, la giuria, ha detto: “il suo realismo emerge dai racconti folk, dalla storia e dal contemporaneo”.

Ha anche schivato le domande relative a Xiaobo, il vincitore del premio per la pace, condannato a 11 anni per essere stato co autore d una chiamata per le riforme cinesi.

La Cina si è spaccata in due per i due premi: c’è chi considera irrispettoso il Nobel a Xiaobo e chi accoglie a braccia aperte Mo, perché ha saputo raccontare “la prosperità e il progresso della Cina”.

Mo non ha nessuna intenzione di aggiungere il suo nome alla petizione per la liberazione di Xiaobo. “Sono sempre stato indipendente e mi piace. Quando qualcuno mi obbliga a fare qualcosa che non voglio, io lo faccio”, ha detto, aggiungendo che ha mantenuto la sua posizione nel decennio passato.

Mo riceverà il premio con altri vincitori della medicina,della chimica, la fisica, e l’economia.

Il Nobel per la pace sarà consegnato a Oslo lo stesso giorno in una cerimonia separata.