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Hitler, i dolci e la carie

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La golosità e le carie del Fuhrer

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Adolf Hitler

soffriva di un perenne stato ansioso da cui scaturiva una formidabile ipocondria, accentuata da uno stato di salute precario e da un’insopprimibile paura della morte che il Fuhrer si portava dietro fin da ragazzino.

Per allontanare il terrore delle malattie, Hitler si sottopose nel corso della vita a numerose diete, arrivando a privarsi completamente di alcolici e quasi del tutto di carne.

Ma ci fu una debolezza che il capo del Nazismo non riuscì mai a superare: una spasmodica e incontrollabile voglia di dolci e zuccheri, che mangiava quotidianamente e in quantità elevata.

Le sue passioni culinarie erano il cioccolato e la panna montata, inoltre aveva la mania di dolcificare tutte le bevande, compresi vino e acqua; un simile regime alimentare, finì inevitabilmente per minare la salute e la stabilità dei denti, che avrebbero richiesto un buon lavoro da parte di un bravo dentista, se non fosse che il Fuhrer, che non fu mai quello che propriamente si definisce un “cuor di leone”, non riuscì mai a farsi curare per paura.

Sentite cosa dichiarò in proposito Johannes Blaschke, il suo fidato dentista:

“Moriva dalla paura alla sola idea di doversi sedere sulla mia sedia”.

Il risultato fu, che oltre alla dentatura guasta, si aggiunse una imbarazzante e perenne alitosi.