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Giornata Mondiale della Poesia, scopriamo Alfonso Gatto

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Nel 1999 l’UNESCO decide di istituire la Giornata Mondiale della Poesia in un giorno quasi simbolo di rinascita e luce, ossia il 21 marzo. Il primo giorno di primavera, per un progetto splendente di comunicazione universale che travalichi lontananze geografiche e contrapposizioni ideologiche o rel...

7cf1b4e78b7e0840b672dae5b914d93fNel 1999 l’UNESCO decide di istituire la Giornata Mondiale della Poesia in un giorno quasi simbolo di rinascita e luce, ossia il 21 marzo. Il primo giorno di primavera, per un progetto splendente di comunicazione universale che travalichi lontananze geografiche e contrapposizioni ideologiche o religiose.

I più attenti e disincantati obietteranno che negli anni bisestili – come appunto quello che stiamo vivendo – il giorno non coincide e che dunque la primavera inizia il 20, ma la Poesia non ci fa caso e continua a essere celebrata in questa data.

Da qualche giorno queste pagine cercano di ospitare le parole degli Altri: parole disposte metricamente che dipanano un concetto, tentano di dissolverlo evocandolo e offrono emozioni a chi vi si accosta. In questa giornata, un posto d’onore va a uno dei nostri poeti più apprezzati benché la sua fama non sia ancora pari a quanto meriterebbe la sua poetica: stiamo parlando di Alfonso Gatto. (Il ritratto proposto è di Serena Maffia)

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Nasce a Salerno nel 1909: irrequieto per indole e di famiglia dalle possibilità economiche modeste, cerca di arrangiarsi come può e passa da un lavoretto all’altro fino all’arresto con l’accusa di antifascismo, nel 1936. Nel 1938 fonda insieme a Vasco Pratolini la rivista ‘Campo di Marte’ attraverso la quale vuole diffondere e divulgare tra i giovani il linguaggio artistico e poetico. Diviene anche inviato dell’Unità, benché la propria inclinazione all’autonomia intellettuale lo porti dopo poco tempo ad abbandonare il partito e auto-definirsi un ‘comunista dissidente’. Nel 1955 il Premio Bagutta lo consacra definitivamente come uno dei nostri poeti più importanti.

La sua personalità prismatica si evince anche dalle numerose apparizioni in qualità di attore in pellicole di Pier Paolo Pasolini come ‘Vangelo secondo Matteo’ e ‘Teorema’, oppure in ‘Cadaveri Eccellenti’ di Francesco Rosi e anche in ‘Caro Michele’ diretto dal grande Monicelli dal romanzo di Natalia Ginzburg.

Famosi e particolarmente acuti sono anche i suoi scritti sul calcio.

La poesia scelta rispecchia perfettamente sia il suo tratto stilistico che un po’ del nostro stato d’animo, rispetto a tutte le notizie tragiche che siamo in questi giorni costretti ad assimilare.

Vittime

La storia fosse scritta dalle vittime
altro sarebbe, un tempo di minuti,
di formiche incessanti che ripullulano
al nostro soffio e pure ad una ad una
vivide di tenacia, intense d’essere.
Gli inermi che si scostano al passaggio
delle divise chiedono allo sguardo
dei propri occhi la letizia ansiosa
d’essere vinti, il numero che oblia
la sua sabbia infinita nel crepuscolo.
Dei vincitori, ai ruinosi alberghi
del loro oblio, più nulla.
Rimane chi disparve nella sera
dell’opera compiuta, sua la mano
di tutti e il fare che è del fare il tenero.
È il nostro soffio che gli crede, il dubbio
di perderlo nel numero, tra noi.

Dal 28 aprile al 2 maggio – complice anche il ‘ponte’ di vacanza, la Casa della Poesia di Baronissi in provincia di Salerno organizzerà proprio nella città natale di questo poeta una ‘Grande Festa di Poesia e Amicizia’ di cui a breve sarà reso noto lo straordinario programma.

Lorenza Cattadori

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