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Editorama - Eris Edizioni

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Guarda qui le interviste precedenti Per la quarta intervista di Editorama, abbiamo Eris Edizioni.   http://www.erisedizioni.org/  1) Ci puoi raccontare una breve storia della Casa Editrice? Eris nasce nel 2009 da una folle idea di un gruppo di amici poco meno che venticinquenn...

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Guarda qui le interviste precedenti

Per la quarta intervista di Editorama, abbiamo Eris Edizioni.

http://www.erisedizioni.org/

1) Ci puoi raccontare una breve storia della Casa Editrice?
Eris nasce nel 2009 da una folle idea di un gruppo di amici poco meno che venticinquenni. Le nostre prime pubblicazioni sono apparse su due collane (narrativa e poesia) di libri rilegati a mano e stampati in tiratura limitata. Dato lo scarso budget iniziale abbiamo impostato una “politica” di produzione contenuta ma curatissima, sia nelle scelte che nella realizzazione. Oggi abbiamo all’attivo più di venti titoli, alcuni di importanza anche internazionale, e lavoriamo su diversi generi, dalla narrativa, al fumetto, al saggio.
2) Come scegli i titoli che andranno a catalogo?
La scelta dei titoli è per noi il lavoro che definisce la nostra identità, non è solo una questione economica. E per un progetto come il nostro, l’identità è indispensabile per navigare nel mare troppo spesso indifferenziato della produzione editoriale. Il nostro obiettivo è di proporre una culturale libera di circolare (per esempio con l’utilizzo delle licenze creative commons per quanto riguarda il diritto d’autore) e capace di avere un legame forte con la complessità del mondo in cui viviamo. In poche parole, le nostre scelte cadono su quelle opere che sono capaci di raccontarci la realtà proprio perchè appartengono a questa. La nostra è una vera e propria ricerca che portiamo avanti su diversi generi narrativi. Scegliendo si esclude, ma senza l’esclusione il lavoro dell’editore perde la sua importanza come animatore della cultura.
3) E’ importante l’ufficio stampa nell’editoria?
è molto importante, ma credo che per ogni realtà possa assumere degli impieghi e delle valenze diverse. Nel nostro caso ci è sembrato inutile, dopo qualche tentativo, rincorrere la logica della recensione sulla grande testata che ti fa vendere migliaia di copie. Realisticamente parlando, è un percorso accessibile solo ai grandi editori e agli autori forti, molto più raramente e fortuitamente a realtà editoriali che non hanno un rapporto diretto e personale con il mondo dei giornalisti e delle grandi testate, non a caso esistono figure professionali che si occupano solo di questo. Non avendo e non potendo permetterci tutto ciò, abbiamo creato un sistema di promozione del libro (sempre in evoluzione) che si concentra sulle potenzialità di ogni singoli titolo e che va quindi a cercare il lettore che pensiamo possa essere interessato all’opera. Una struttura come la nostra, deve lavorare con attenzione continua su ogni titolo del catalogo per portare avanti il progetto. Ed ecco quindi che le strategie dell’ufficio stampa si ricollegano a quelle di mercato.
4) Che fine hanno fatto i lettori in Italia?
Crediamo siano rimasti schiacciati tra lo svilimento al limite del grottesco delle offerte culturali e l’eccessiva consacrazione di un’idea di cultura messa in campo da chi tenta giustamente di reagire all’oggettivo decadimento culturale del paese. Questo trincerarsi dietro un’idea astratta della cultura, aulica, elevata, sacra e per certi versi settaria, finisce solo per fortificare gli atteggiamenti di repulsione nei confronti della lettura, anziché attivare curiosità e voglio di confronto. Non ci sembra una risposta adeguata al processo di banalizzazione e annullamento del ruolo della cultura, portato avanti metodicamente in questi anni. Con questo non intendiamo dire che per avvicinarsi a un pubblico ritenuto “svogliato” il libro debba svilirsi, questo è già successo e continua a succedere, e non solo tra i grandi editori. Vogliamo dire che concetti e visioni del mondo che possono avere a che a fare profondamente con la vita di tutti, possono essere elaborati e fruiti anche attraverso quei generi narrativi considerati di serie “b” e non solo nel capolavoro letterario (che in quanto tale non può arrivare ad ogni natale). Mentre invece la maggior parte della produzione culturale di oggi viaggia su due binari, quello dell’intrattenimento puro, che porta a confrontarci con concetti e immagini semplificati e vuoti, e quello dei casi letterari, il cui valore è spesso discutibile e il più delle volte fine a se stesso. Siamo convinti che i lettori, crisi a parte, siano lì e che bisogna solo saperli riconquistare, senza dimenticare che, seppure nel difficile equilibrio tra merce e opera, la cultura non è un prodotto ma un qualcosa che circonda il mondo che viviamo, che lo stimola e lo condiziona, portando a galla più contraddizioni che certezze.
5) Novità in vista? A proposito, accettate manoscritti?
Inizieremo il 2014 con l’uscita di quattro graphic novel, due di autori esteri: Nel paese dei Mullah di H.R. Vassaf, una formidabile riflessione sulla Repubblica islamica dell’Iran che con grande semplicità riesce ad affrontare e raccontare aspetti della vita quotidiana in Iran, e H.P. Lovecraft Da altrove e altri racconti di Erik Kriek che ha trasformato in immagini cinque dei più famosi racconti di uno dei padri fondatori della letteratura dell’orrore. Le altre due graphic novel sono invece di esordienti italiani: Fino all’ultima mezz’ora di Matteo Manera che ha disegnato la storia di un ragazzo che si sposta tutti i giorni in moto per andare a lavoro percorrendo sempre la stessa strada, e che riesce a rendere diverso ogni viaggio lasciando che la sua mente segua i propri itinerari, e Hoarders di Alessandro Caligaris in cui seguiamo le vicende di un manipolo di “pazzi scatenati” che scorta una misteriosa bambina fin nel “cuore di tenebra” di una landa coperta di rifiuti, macerie e scarti umani in esubero; una metafora sarcastica e inquietante di un mondo dominato dai rifiuti e da un unico potente padrone.
Per la prossima primavera invece, stiamo lavorando alla pubblicazione di un thriller ambientato tra le forti differenze sociali di una metropoli come Torino. L’autore è Luca Rinarelli che già nelle sue precedenti pubblicazioni si è misurato con questo particolare genere ottenendo ottimi risultati.
Per quanto riguarda i manoscritti, sì accettiamo e leggiamo sempre volentieri le proposte che gli autori ci inviano.

Andrea Paolucci, oltre che redattore di Notizie.it, è l’autore di WUH! – Gorilla Sapiens Edizioni (Gorillasapiensedizioni.com)